Creare copertine di libri con l’IA
È possibile creare copertine di libri con l’IA? Ultimamente incontro spesso questa domanda, sia in giro per il web, sia perché mi viene posta direttamente da parte di autori che vorrebbero pubblicare in selfpublishing. Le risposte che vengono date in rete, però, per lo più mancano di completezza. Con questo mio articolo, quindi, cercherò di rispondere alla domanda nella maniera più esaustiva possibile, così da avere una disamina completa della faccenda.
Creare copertine complete con l’IA
Partiamo dalla domanda cardine, sulla possibilità di creare copertine di libri con l’IA. Se la domanda è da intendersi rispetto alla creazione di una copertina completa, ossia un progetto completo di immagine e testo, la risposta più pertinente è “sì, ma anche no”. Esistono, infatti, svariati tool di intelligenza artificiale che sono perfettamente in grado di restituire un file grafico composto da un’immagine generale, più i titoli, ma a oggi ci sono ben tre problemi fondamentali nel lavorare su un file risultante di questo tipo:
- La componente testuale difficilmente è sviluppata in maniera idonea
- Il testo è incorporato all’immagine
- La risoluzione non è adatta alla stampa

Il rapporto testo e immagine
Durante lo sviluppo di un progetto grafico di copertina
il rapporto tra il testo e l’immagine è estremamente importante. Bisogna scegliere
come posizionare i testi, rispetto all’immagine di fondo, in quanto ci sono diverse variabili a seconda di ciò che viene ritenuto più importante comunicare: titolo grande e autore più piccolo, autore grande e titolo più piccolo, autore in testa o in calce alla pagina, tipologia di font, ecc. Ricordo, infatti, che
la
copertina serve a rappresentare il libro, è la prima forma di comunicazione, di
pubblicità, e deve poter intercettare il suo pubblico di riferimento.
Il testo sulla copertina, pertanto, non viene inserito secondo uno standard, bensì a partire da un progetto di comunicazione ben definito.
Purtroppo, invece, i tool di intelligenza artificiale, a oggi, sono solo in grado di replicare degli standard, senza sapere quale sia quello anche solo più appropriato per il caso specifico.
Inoltre, mi è capitato di vedere anche situazioni in cui i testi inseriti fossero proprio sbagliati, con citazioni in prima di copertina ripetute uguali più volte… insomma, un risultato non proprio raccomandabile.
I problemi del testo incorporato
In secondo luogo, le immagini generate comunemente dai tool di IA, sono appunto
immagini in formato JPG o PNG, e ciò comporta che
il testo sia incorporato all’immagine.
Questo è un problema, perché
nel caso in cui sia necessario effettuare delle correzioni al testo, non è possibile apportarle – perché il testo non è un vero testo, appunto, ma un’immagine. Inoltre, anche l’estrapolazione del solo testo, per inserirlo nel frontespizio della pubblicazione, è piuttosto complesso. Quindi, in generale,
sconsiglio caldamente di farsi generare delle copertine già “pronte” dall’intelligenza artificiale. Meglio generare la sola immagine, nel caso, per poi procedere alla composizione dell’esecutivo di copertina. Anche se, pure così facendo, andiamo incontro a potenziali problemi.
La risoluzione delle immagini IA non è adatta alla stampa
Purtroppo, infatti,
la risoluzione delle immagini IA non è adatta alla stampa di una copertina: le immagini prodotte dalla quasi totalità dei tool di intelligenza artificiale (come
Chat GPT,
Midjourney…) sono
piccole! Possono essere usate senza problemi per copertine di libri in versione digitale eBook, ma non per il cartaceo. La risoluzione di stampa, infatti, è 300dpi, e
le immagini IA a 300dpi sono appena 8 centrimetri, quando la copertina di un libro in formato verticale è di almeno 19-20 centrimetri!
In alcuni casi è possibile realizzare delle
interpolazioni, di queste immagini,
ma il risultato non può essere garantito. Nella maggior parte dei casi si creano, infatti, degli artefatti di pixel non consoni a una pubblicazione.

Ulteriori problematiche: diritti, informazione e boicottaggio
Altre problematiche, che sovvengono nell’utilizzo dell’IA per creare copertine di libri, sono relative ai
diritti di utilizzo, all’obbligo di informativa sui contenuti generati e al
boicottaggio –
da parte dei lettori – dei libri che fanno uso di IA.
Riguardo i diritti di utilizzo, non è detto che le immagini o copertine generate da tool IA siano utilizzabili per scopi commerciali. È sempre bene indagare, infatti, il contratto di licenza stipulato con l’iscrizione alla piattaforma specifica, per l’utilizzo del software. Molti tool gratuiti prevedono solo l’utilizzo non-commerciale, pertanto, in questi casi, è vietato procedere con la pubblicazione.
L’informativa sui contenuti generati da IA, invece,
obbliga chi fa uso di intelligenza artificiale generativa a dichiarare, in maniera esplicita, quale contenuto nello specifico è stato generato da IA, pena multe o anche procedimenti penali in caso di deep fake. Ciò porta inevitabilmente a essere “bollati” come autori che hanno fatto uso di intelligenza artificiale per la pubblicazione del loro libro, ed essere quindi
potenzialmente boicottati. Ricordo, infatti, che
l’utilizzo di IA generativa per le copertine del libri, per i testi o le traduzioni, è molto mal visto da parte dei lettori, che non di rado sono insorti contro case editrici o autori che ne hanno fatto uso esplicito.
Questo è il quadro generale rispetto al creare copertine di libri con l’IA. Da parte mia
non ho intenti critici o denigratori nei confronti di chi fa uso di questi strumenti, ma solo informativi: capita che qualche autore possa scambiare uno strumento per la soluzione a tutti i mali, per finire con il ritrovarsi a un nulla di fatto.
L’intelligenza artificiale generativa, infatti,
è da intendersi come strumento, come implementazione, che può rivelarsi utile nelle mani di professionisti esperti, che sanno come sfruttare i tool a loro disposizione in maniera lecita e trasparente. Il fai-da-te, invece, anche qui nasconde grandi magagne.
